DANTE: POETA DI DIO, POETA DEGLI UOMINI

Con il convegno “Dante: poeta di Dio, poeta degli uomini” sarà inaugurato il nuovo anno accademico per i Master organizzati dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con l’Istituto di Neuroscienze e Gestalt ‘Nino Trapani’.

L’appuntamento è per il prossimo 2 dicembre 2021 alle ore 15 presso l’Aula 1 del Polo didattico Giovanni XXIII dell’Università Cattolica a Roma, ma sarà possibile seguirlo da tutta Italia in streaming sulla piattaforma Teams.

Si tratterà di un vero e proprio evento formativo, che coniugherà in particolare modo i temi e gli approcci dei due Master più antichi e consolidati tra quelli organizzati dalla Cattolica in collaborazione con l’Istituto Nino Trapani: il Master di secondo livello in Psico-Oncologia, giunto alla 26° edizione, e il Master di primo livello in Pastoral Counselling per il ben-essere psicofisico e spirituale. Inaugurerà l’evento S.E.R. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e – moderati dalla prof.ssa Paola Argentino – interverranno poi il prof. Giovanni Salonia, il prof. Franco Nembrini e il prof. Antonio Sichera, mentre tra gli ospiti ci sarà Claudia Koll che leggerà la commovente invocazione alla Vergine di San Bernardo nel XXXIII canto del Paradiso.

«Accogliendo l’invito del Ministero della Cultura di celebrare Dante Alighieri in questo anno 2021, anche noi abbiamo voluto legare la figura del sommo poeta al nostro percorso formativo», spiega la prof.ssa Paola Argentino, psichiatra-psicoterapeuta e condirettore dei Master: «Desideriamo celebrare Dante come teologo, poeta di Dio, ma anche come antropologo, poeta degli uomini, con una lettura della Divina Commedia nell’ottica della Gestalt Therapy, che è bellezza e armonia, corporeità intrisa di spiritualità nel prendersi cura dell’umanità smarrita alla ricerca del senso della vita, per accompagnare il viaggio di ciascuno dalla selva oscura alla scoperta di sé, in quella esperienza relazionale, affettiva, di aiuto che può far ritrovare nel volto di Dio, il volto dell’uomo».

Un doppio punto di vista che sarà approfondito innanzitutto dal prof. Giovanni Salonia, frate minore cappuccino, teologo e psicologo, psicoterapeuta della Gestalt e direttore del Master in Pastoral counselling che relazionerà su “Dante e Francesco: il senso della vita: passione e bellezza”. «Da francescano – anticipa Salonia – mi piace rileggere il sublime  canto XI del Paradiso  dentro la cifra ermeneutica dell’ardore, anche se Dante sottolinea con particolare enfasi, storicamente comprensibile, le nozze di Francesco con Madonna Povertà. Nella parola ‘ardore’ Dante rivela il fascino di Francesco: la sua passione per Cristo da cui fluisce l’amore per il lebbroso, per i fratelli, per il creato. Francesco, infatti, proprio perché innamorato, lascia tutto per amare e seguire il Crocifisso. Ed é cosi bello il suo ‘ardore’, da attrarre tanti che fanno a gara per seguirlo. Nei versi incantati di Dante, Francesco vive e insegna come ogni amore  per raggiungere la pienezza richiede povertà. E la povertà, per essere luminosa, deve  sgorgare dall’amore».

Il prof. Franco Nembrini, saggista e pedagogista, affronterà il tema “Alla ricerca di sé: nel volto di Dio il volto dell’uomo”: «Dante ci dice che la vita è relazione e che in qualche modo l’uomo ritrova se stesso nell’incontro con l’altro, in quella promessa di bene che ci fa muovere nella vita. Ma c’è un aspetto della realtà – spiega Nembrini – apparentemente contraddittorio: la constatazione che tutto muore, come anche la pandemia ci ha ricordato, e allora ci si sente traditi e urge una vittoria sulla morte, una parola di speranza. L’aspetto più sconvolgente ed interessante della Divina Commedia, alla fine, è che non è un cammino dove si dimentica se stessi per incontrare Dio, ma è al contrario la scoperta di una identità in Dio. Dante ritrova proprio in Dio il volto dell’uomo. Incontrando Dio ritroviamo dunque noi stessi e riscopriamo qualcosa di divino anche in noi: la morte non è l’ultima parola, l’ultima parola è la vita».


Concluderà le relazioni il prof. Antonio Sichera, ordinario di Letteratura Italiana dell’Università di Catania, con un originale approfondimento dal titolo “Tra Letteratura e Gestalt. Figure del corpo nella Commedia”: «Ci chiederemo – spiega – qual è lo statuto del corpo in un poema come quello di Dante, tutto giocato all’incrocio tra estremo realismo e straordinaria tensione metafisica. Una breve analisi del tema dentro il testo della Commedia e in una chiave di lettura gestaltica, rivela infatti la feconda contraddizione del capolavoro dantesco e la sua paradigmaticità nella storia della cultura occidentale».

La prof.ssa Paola Argentino, nel moderare gli interventi, seguirà come filo conduttore la donna e l’amore nella poetica dantesca del Paradiso, «per condurre alla fine – spiega – alla novità della mistica femminile di Hildegarda von Bingen, presente con la sua Luce profetica, nella struttura architettonica della Divina Commedia, seppur nascosta ai più. Da Siracusana, città Mariana devota a Santa Lucia, mi soffermerò sulla stupenda invocazione alla Vergine e sulle due figure femminili: Beatrice e Lucia, che ‘salvano’ Dante in una catena d’amore». «Immancabile nell’evento – conclude la prof.ssa Argentino – il riferimento alla Lettera Apostolica ‘Candor Lucis Aeternae’ di Papa Francesco dedicata a Dante Alighieri, definito profeta di speranza e testimone della sete di infinito, del desiderio di felicità insita nel cuore dell’uomo. L’invito è a farsi compagni di viaggio di Dante, che ci mostra l’itinerario per raggiungere questa felicità, per uscire dalla selva oscura dell’inferno, riposare nella pace del cuore (‘in sua volontade nostra pace’),e raggiungere ‘l’amor che muove il sol e l’altre stelle’, nel vivere pienamente la nostra umanità».

 

La partecipazione è gratuita. Per iscriversi alla partecipazione online basta compilare il modulo presente in questa pagina.