Non più pandemia… Adesso è sindemia! La Gestalt Therapy e l’Approccio Sindemico.

Set 4, 2021 | Uno sguardo sull'oggi, neuroscienze e gestalt

Richard Horton, caporedattore della prestigiosa rivista medica The Lancet, già nel settembre 2020 osservava che la diffusione della pandemia da SARS-Cov2 non implica soltanto la lotta all’agente infettivo, ma anche un insieme di problemi ambientali, sociali ed economici che vanno affrontati  con un “approccio sindemico”.  Non si può risolvere l’attuale crisi sanitaria focalizzando l’attenzione soltanto sulla malattia infettiva, perché non siamo di fronte ad una delle classiche pandemie (ovvero ad un’epidemia che coinvolge in contemporanea più continenti), ma ci troviamo di fronte, o meglio dinanzi e “genuflessi”, ad una “sindemia”.

Questo termine deriva etimologicamente dal greco συν (insieme) e δήμος (popolo), con νόσημα (patologia) e fu utilizzato la prima volta nel 1990 dal medico e antropologo Merril Singer, per indicare “la concentrazione e l’interazione deleteria di due o più malattie o altre condizioni di salute in una popolazione, soprattutto come conseguenza dell’ineguaglianza sociale e dell’esercizio ingiusto del potere”.

Nell’attuale pan-sindemia diverse patologie interagiscono nella popolazione: insieme alla pandemia infettiva da SARS-CoV-2, vi sono una serie di condizioni patologiche croniche non trasmissibili, che costituiscono un’altra pandemia altrettanto grave e distruttiva, anche se meno visibile e acuta, rappresentata dalla diffusione delle malattie croniche – dalle malattie cardiovascolari, ai diversi tipi di tumori, alle problematiche dismetaboliche, quali l’obesità e il diabete – che negli ultimi decenni hanno registrato un notevole incremento, su uno sfondo di disparità sociali, disuguaglianze culturali ed economiche.

Nella sindemia vi è la crasi delle parole sinergia, epidemia, pandemia ed endemia e tutto nell’insieme implica l’elevato rischio di sviluppare malessere psicologico, dimostrato dall’accertato aumento esponenziale di disturbi psichiatrici, quali ansia, insonnia, depressione, che stanno affliggendo non solo chi è venuto a contatto con la malattia, ma anche coloro i quali, a causa dell’infezione da SARS-CoV-2, hanno vissuto il lutto dei propri cari, hanno perso il lavoro o comunque subito gravi danni economici. Inoltre si registra un preoccupante aumento dei suicidi, soprattutto nel contesto del personale sanitario, ove carenti sono stati gli interventi di prevenzione del burn-out. Forse è più aderente alla realtà clinica attuale, in un’ottica relazionale, sociale e culturale, oltre che sanitaria, parlare di una psico-sindemia.

La Gestalt Therapy, che ha uno sguardo clinico squisitamente relazionale in un’ottica olistica integrata tra l’uomo e l’ambiente non-umano che lo circonda, possiede un corpo teorico capace di affrontare le problematiche psicopatologiche legate alla psico-sindemia. In particolare, la teoria del Sé gestaltico, che è centrata sul confine di contatto, punto focale dell’incontro della traità intercorporea, nelle sue varie manifestazioni evolutive, rappresenta – a mio avviso – la realizzazione concreta in ambito clinico dell’approccio sindemico.

 

Paola Argentino